Sono passati molti anni da quando ho lasciato la città di Kisangani, ma ricordo bene i momenti in cui gli anziani ci raccontavano le fiabe della buonanotte seduti attorno al fuoco.
Nelle calde serate africane, dopo aver cenato, quando è ancora troppo presto per dormire, ci si ritrova per chiacchierare. Di solito si pensa alla notte come un momento buio, ma ricordo bene la luce della luna che illumina le strade e le case.
Ci si ritrova seduti, di solito in cerchio, attorno ad un fuoco. Le donne mettono qualche patata dolce ad arrostire e pian piano gli anziani iniziano a raccontare storie, fiabe, proverbi.
In africa si usa molto trasmettere la cultura, la sapienza, la conoscenza attraverso dei racconti. Gli anziani raccontano ed i bambini ascoltano.
Si mangiano le patate dolci, attorno al fuoco.
Si intonano dei canti tradizionali che riprendono delle situazioni di vita, delle emozioni, dei riti di passaggio. C’è una grande sapienza negli anziani e, quasi fossero investiti ufficialmente a farlo, sono sempre disposti ad insegnare qualcosa agli altri.
Si impara a vivere, attorno al fuoco.
Nelle fiabe si raccontano gli eventi della vita: i matrimoni, la vita in famiglia, il lavoro… ed alla fine di ogni fiaba, viene spiegato il significato, affinché i bambini possano capire meglio e possano imparare ad affrontare la vita. Si racconta e si canta; e i bambini fanno domande, chiedono ai grandi di capire bene e, questi, rispondono con calma, con voce calda, ritmata, cercando di donare pace a chi li ascolta. Si respira tranquillità affinché tutto sia ben compreso.
Si impara la pace, attorno al fuoco.
Pian piano ci si lascia andare verso il sonno, alcuni bambini si addormentano e le mamme li prendono per portarli nel loro lettino. Quell’abbraccio caldo, forte e sicuro che ti accompagna per tutta la vita. I racconti continuano fino a tardi e con quella cantilena nelle orecchie ci si addormenta. Un vociare tenero, un sottofondo accogliente.
Si impara l’amore, attorno al fuoco.
Ho preso delle patate dolci per ricordarmi di quei momenti e ho preparato dei tortelli di patate dolci, simili a quelli di zucca della tradizione mantovana. Ho messo amaretti, formaggio e una riduzione di vino rosso addolcita con burro e salvia.
Una buonanotte tenera che ci riporta in bocca la stessa dolcezza che sentivamo da bambini.