Una delle più sentite tradizioni italiane è il carnevale con le maschere, i dolci, i carri e tante altre cose. Era il mese di dicembre 2016 quando sono arrivata a Verona. Sentivo freddo, tanto freddo e mi metteva tristezza la nebbia, tanta nebbia.
Dal punto di vista di un estraneo, proveniente da paesi caldi e soleggiati, l’incontro con il clima invernale di Verona non è stato facile. Le giornate grigie mettevano malinconia e mi passava la voglia di fare qualsiasi cosa.
Pian piano mi sono abituata un po’ al clima ed ho cominciato a vedere che la vita scorre anche con la nebbia. Anzi, nei mesi invernali, nonostante il clima, si festeggiano tradizioni che sono molto sentite. A Verona si festeggia molto Santa Lucia, il Natale e poi a febbraio il Carnevale.
Non avevo mai visto dei festeggiamenti per il carnevale, in Congo non è una tradizione sentita, ma a Verona ho percepito un gran calore. Ho visto i carri per la prima volta e mangiato gli gnocchi tipici. Ho mangiato le frittelle e gli altri dolci tipici di questo periodo.
Mi piace molto vedere che le tradizioni italiane, molte volte, risalgono a vari secoli fa, a volte anche a qualche migliaio d’anni fa. In Italia ho scoperto una gran cura per le cose antiche e per le tradizioni. Credo che questo possa aumentare il senso di appartenenza ad un paese, ad un popolo e definirne molto l’identità. Anche in africa ci sono molte tradizioni, oltre a quelle religiose che definiscono l’identità.
Facevamo una cosa bella a scuola: quando studiavo l’italiano alla scuola per stranieri, per il carnevale eravamo invitati a vestirci in maschera, a preparare un dolce tipico del nostro paese ed a mostrare dei balli e delle musiche tipiche dei nostri luoghi.
Era un carnevale multi-etnico, multi-culturale, multi-identitario. Ho conosciuto molto i miei compagni attraverso i dolci ed i balli dei loro paesi. Sembra quasi che, per conoscere bene una persona, sia necessario vedere le cose che sono importanti per lui, le cose a cui tiene.
Per conoscere Verona, ed i veronesi, è necessario conoscere le loro tradizioni, i loro piatti tipici, la loro storia. E’ necessario, a volte, rinunciare un poco alla propria identità per capire meglio le persone che si incontrano. Un atteggiamento di umiltà e gratitudine.
Grazie Verona! Grazie per il carnevale!
PS
Ho preparato le frittelle con la crema pasticciera. Grazie Verona, grazie anche per le frittelle!
Belle e buone! Come si fanno?
Ciao Stefano, eccoti la ricetta:
250 g di farina 00
100 g di latte (tiepido)
70 g di zucchero
1/2 bustina di lievito per dolci
2 uova
100 g di uvetta
2 cl di rum
olio o strutto per friggere
Procedura
– in una ciotola mettere le uova e aggiungere lo zucchero
– in un bicchiere mescolare il lievito nel latte tiepido
– aggiungere tutti gli ingredienti alla ciotola mescolando con calma
fino ad ottenere un impasto omogeneo. Il latte va aggiunto a piccole quantità progressivamente mentre si mescola.
Lasciare riposare per qualche ora.
Scaldare l’olio (strutto) fino a portarlo a temperatura (165°-185°)
Lasciar cadere delle palline di impasto dentro l’olio caldo con un cucchiaio.
Lasciare friggere alcuni minuti e togliere dal olio.
Sventolare con dello zucchero a velo.
Se si vuole, si può guarnire con la crema pasticcera!