Il mio arrivo in Italia è stata la mia prima rinascita. Fin da subito ho preso contatto con molte persone della comunità straniera residente nella mia cittadina. Ivoriani, congolesi, senegalesi ma anche colombiani e peruviani mi hanno accolto nei loro gruppi di incontro, nelle loro case.
Inizialmente mi era più facile stare vicino agli stranieri. Credo che persone che hanno vissuto un’esperienza di vita simile alla tua, riescano a capirti meglio. E io capisco meglio loro.
Nei primi tempi mi sono inserita nella mediazione culturale e poi, piano piano, ho imparato altre cose. Nel 2018 ho iniziato la mia esperienza con la cucina ed è stata una vera e propria rinascita. Una scoperta di me stessa che mi ha portato a scegliere la vita che sto facendo oggi.
Una rinascita interiore che mi ha portato a riflettere su quello che sono e che voglio fare. Un modo per amarsi e per avere passione di ciò che faccio. Ho iniziato la mia esperienza di cuoca in un ristorante circa 1 anno fa e mi sono dovuta confrontare con le dinamiche italiane e venete.
Nella mediazione ci sono tempi diversi, si parla e si ascoltano gli altri, guardandosi, dedicandosi i tempi necessari alla condivisione delle emozioni; in cucina si lavora concentrati sul proprio lavoro, si parla solo per questioni necessarie al lavoro. Mentre con le mani si fa una cosa, si parla con i colleghi di quello che andrà fatto dopo.
Ho dovuto riscoprirmi nella cucina; e scoprire dentro di me anche la capacità di affrontare un ambiente relazionale differente, talvolta carico di stress, di urgenze e anche di soddisfazioni. Non è stato facile adattarsi e cambiare ma la mia formazione da mediatrice mi ha aiutato tanto.
Mettersi alla prova
Penso che non si possa essere veramente sé stessi senza mettersi veramente alla prova e cercando di capire quale possa essere la strada giusta. Credo che la felicità sia frutto anche di molti sacrifici che si fanno durante la vita e dei momenti intensi che ci insegnano qualcosa di noi stessi.
Per realizzare i sogni bisogna mettersi in gioco e provare fino a quando non si trova la giusta strada. É un percorso di tentativi, qualche fallimento e risultati che arrivano piano piano. Facendo questo percorso, ho imparato tanto e continuo ad imparare.
Ho preparato del filetto di sgombro con attieké. Sgombro, un pesce comune e a volte sottovalutato. Pesce e attieké è un piatto tipico dell’africa occidentale. L’attieké si prepara fermentando la polpa di manioca che poi viene grattugiata per raggiungere una consistenza simile al cous-cous.
Ho affiancato dei ciuffetti di crema di zucca per equilibrare il sapore lievemente acido dell’attieké. Un modo per rendere più armonioso e rotondo un sapore che potrebbe avere delle linee di acidità. Un modo anche per rendere più accessibile questo sapore a chi non ne è abituato sta iniziando un nuovo percorso.