Io sono originaria della tribù “Alur”, una tribù proveniente dalla zona del lago Alberto. Gli Alur sono storicamente degli agricoltori e la regione di Bunia è riconosciuta nel paese come una zona agricola rinomata.
Per gli Alur, la pesca è l’attività che si pratica molto durante la stagione secca e l’agricoltura è un’attività che si pratica tutto l’anno. Il mio papà, nonostante lavorasse principalmente nel settore del pesce, ha sempre avuto la necessità di piantare gli alberi che gli venivano utili nel proprio giardino.
Per questo, nel nostro cortile avevamo alberi di banana, mango, cocco, avocado, limoni, papaya, maracuja e molti altri. Mi affascina molto come le tradizioni e le consuetudini che si imparano da bambini, restano impresse e scolpite nel cuore per tutta la vita.
Per il mio papà non è possibile rinunciare a piantare gli alberi di cui ha bisogno. È una cosa forte, impressa nella sua cultura. Togliergli questa possibilità sarebbe come dire ad un veneto di non bere un bicchiere di vino!
Uno dei proverbi che diceva era “la zappa non tradisce mai” perché sapeva che lavorando la terra, prima o poi si raccoglieranno i frutti. Ho sempre amato la frutta del mio giardino e uno dei frutti che amavo di più è il maracuja.
Ho preparato dei gamberi flambé al whisky con una salsa di finocchio e patate aromatizzata con una riduzione di maracuja. Un piatto delicato e dal sapore esotico.
Quali sono i frutti tropicali che vi piacciono di più?
Scrivetelo nei commenti!