Natale in Congo

Sembra il titolo di un cinepanettone ma il Natale si festeggia anche in Congo. Senza neve ovviamente!  

E’ un po’ diverso da come viene vissuto qui in Europa. Ci sono differenze religiose, culturali e commerciali naturalmente. 

E’ una festa dedicata ai bambini ed essi diventano protagonisti.

Le vacanze dalla scuola iniziano una settimana prima di Natale e tutti i bambini si organizzano, nei quartieri, per costruire il presepio.

Un presepio a grandezza naturale!

Si chiede ai genitori di recuperare dei rami dall’albero della palma per costruire la struttura poi, con terra e argilla, si modellano le statuine. 

Alcuni bambini vanno dal sarto a chiedere degli scampoli per vestire le statuine e altri vanno a recuperare paglia, sassi, erba e tutto quello che serve per abbellire la capanna. 

Sono molto impegnati in questo periodo, tornano a casa solo per mangiare e dormire, il resto del tempo lo usano per il presepio. Ogni gruppetto di bambini si organizza per produrre il presepio migliore. 

E gli adulti sostengono i bambini! Tutti nel quartiere accompagnano i bambini nel loro lavoro sia donando i materiali e sia regalando qualche caramella.

C’è un clima più sereno a Natale. 

Nelle famiglie ci si permette qualche spesa extra; si comprano, per esempio, delle bibite per i bambini. 

Sembra strano, ma in molte famiglie le bibite si bevono solo nei giorni di festa!

A me piaceva molto la granatina, una bibita di colore rosso, molto dolce. Chiedevo sempre alla mamma con quale frutto fosse preparata e lei mi rispondeva che era un frutto strano, che non si trova in Congo.

Solo da grande ho scoperto che viene preparata con il melograno e, qui in Italia, ho avuto la possibilità di vederlo e mangiarlo. 

Ho preparato un dolcetto a forma di alberello decorato con mousse al melograno e mousse al kiwi!

Un ricordo di Natale al presepio di terra che costruivo da bambina!

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