In Italia c’è una tradizione piuttosto diffusa anche come proverbio “Giovedì gnocchi!” ma a Verona esiste un solo giorno per gli gnocchi: il “Venerdì Gnocolar”.
LA TRADIZIONE
Si dice che nel ‘500, dopo una carestia, per sfamare la popolazione di Verona, Tommaso da Vico organizzò una distribuzione di gnocchi (al tempo fatti solo con farina in quanto le patate arrivarono in seguito dall’America) e da quel giorno incominciò la tradizione del carnevale, anzi, del “bacanàl del gnoco” che oggi sarebbe alla 490° edizione.
Dico sarebbe perché, a causa della pandemia, verrà spostato a maggio o a settembre.
Dicono che, il carnevale di Verona, sia il carnevale più antico d’Europa.
Tutti gli anni vado a Verona per vedere i carri, mangiare gli gnocchi e soprattutto, la cosa che mi fa divertire di più, è la sfilata del “Papà del gnoco” che ogni anno viene eletto da un apposito comitato per poter sfilare per le strade di tutta la provincia.
Mi piace vedere questa maschera con i suoi baffoni, la barba e la sua pancia gonfia che tiene in mano una grande forchetta con un grande gnocco come scettro.
E’ una cosa molto caratteristica di Verona e molto partecipata dalla gente. Mi affascina molto vedere come le persone della città sono coinvolte nell’organizzazione di questa festa.
C’è un’organizzazione enorme con un impegno di centinaia di volontari che organizzano i carri, la sicurezza, i festeggiamenti, la distribuzione degli gnocchi.
Per tradizione gli gnocchi vengono conditi con “pastissada de caval”, ovvero con uno spezzatino di cavallo anch’esso risalente ad una tradizione medievale, ma si possono trovare anche conditi con pomodoro o con zucchero e cannella.
IL CALORE DELLA GENTE
Quando partecipo a questi eventi, sento il calore della gente verso le tradizioni, verso la città. Si avverte l’affiatamento verso la propria comunità, verso il proprio territorio. Credo sia una cosa importante. Sembra che, quando si organizzano cose assieme per la comunità, la gente sia più disposta a volersi bene.
Quando si condividono gli stessi valori, le stesse passioni, si crea un’energia importante tra le persone che può diventare molto coinvolgente. Io l’ho avvertita questa energia quando sono stata a Verona a mangiare gli gnocchi.
Per questo credo che sia necessario riconoscere quali sono i valori importanti per gli altri; per ricreare la stessa energia anche con gli estranei.
LA RICETTA
In questo venerdì grasso, ho preparato degli gnocchi fusion: gnocchi di patate ai 4 formaggi con noci ogbono e foglie di waakye. Le noci di ogbono si ricavano dal germe del mango selvatico, sono diffuse soprattutto in africa dell’ovest. Le foglie di Waakye sono foglie di sorgo colorate che vengono usate molto nella cucina ghanese per dare sapore e colore ai piatti.
Un piatto colorato per creare legami fra tradizioni distanti, fra persone lontane; per creare energia.